mercoledì 14 maggio 2025

Prato - Ravanza 1880 circa

Cimitero Militare

Cimitero militare Prima Guerra Mondiale

Al centro una colonna con una targa e in cima una statua di un'aquila, ai lati le tombe con i numero

Foto 1920-1930 circa

Vestigia del cimitero di guerra di Prato, che raccoglieva i caduti italiani, tedeschi ed austro-ungarici della Battaglia di Resia - Vall'Uccea (25 ottobre - 29 ottobre 1917), uno dei fatti d'armi più importanti e sconosciuti tra quelli direttamente scaturiti dallo Sfondamento austro-germanico di di Caporetto.

Il cimitero fu ultimato in diverse fasi: nei primi giorni dopo i combattimenti, le salme dei Caduti furono raccolte ed inumate provvisoriamente dai civili resiani, su ordine delle autorità militari imperiali.

A guerra finita, nella primavera del 1919 fu costruito il vero e proprio cimitero di guerra a cui afferiscono le testimonianze esistenti, dai soldati italiani del 100° Reggimento Fanteria (autori anche del monumento centrale).

Nel 1938 le salme furono traslate: alla volta del Tempio Ossario di Udine, quelle italiane (erano cinquantotto); verso l'ossario di Rovereto, quelle austro-ungariche e tedesche (in numero leggermente superiori, stando all'immagine storica).

Nel 1970, l'ala deputata all'ex cimitero di guerra, priva delle sacre esequie dei caduti (ma dove esistevano evidentemente ancora le pietre tombali ed il cippo centrale) venne destinata all'ampliamento del cimitero civile di Prato di Resia. Durante quei lavori, le testimonianze epigrafiche e le lapidi del camposanto vennero abbandonate nella scarpata retrostante al cimitero, dove si trovavano fino al 2017 quando, grazie all'Amministrazione Comunale di Resia, sono state recuperate e posizionate su una panoramica altura prossimo al cimitero civile e alla sede storica del cimitero militare.

Le lapidi e il cippo centrale ancora oggi riconoscibili furono dunque edificate all'indomani della conclusione della guerra, nell'aprile 1919, dal 100° Reggimento di Fanteria italiano, Brigata Treviso.